Vigili del fuoco: cosa fanno e come diventare un pompiere

Che cosa fa il vigile del fuoco? Di cosa si occupa?

Quando è richiesta la sua presenza? E qual è l’iter da seguire per diventarlo? Vi daremo ognuna di queste informazioni, facendo una piccola disgressione storica sul mestiere di pompiere.

Il lavoro del vigile del fuoco, noto anche con il termine di pompiere, è noto sin dall’Antica Roma. Infatti, la sua figura era detta “vigiles”, e dal termine latino deriva la sua denominazione.

La loro figura professionale è stata istituita dopo l’incendio dell’anno 23 a.C. Oltre a domare il fuoco, ai tempi erano responsabili anche della polizia cittadina e lavoravano di giorno e di notte, pattugliando le strade e garantendo sicurezza e protezione.

Per quanto riguarda il suo lavoro nell’era moderna, il primo corpo dei pompieri è stato fondato a Napoli e fu Giuseppe Bonaparte a volerlo, il 22 febbraio del 1806.

Che cosa fanno i vigili del fuoco: quando intervengono?

I pompieri non si occupano solamente di domare il fuoco, ma sono talvolta richiesti anche per molte altre attività. Per esempio, nel caso in cui vi sia bisogno di ricerca e soccorso, di difesa civile e per tutelare i beni storico-artistici-culturali.

Questo dipende dai vari Stati del Mondo: in alcuni paesi, il loro lavoro è molto più esteso e copre diverse aree di sicurezza e di protezione.

Per esempio, negli stabilimenti produttivi, ci deve essere una quota personale di Vigili del Fuoco Aziendali, per essere sempre certi che tutto vada secondo i piani di sicurezza. Con i pompieri sul posto, è possibile domare e prevenire il fuoco nell’immediato, senza dovere attendere i soccorsi.

Molto spesso, capita anche che a bordo delle navi passeggero vi siano dei Vigili del Fuoco, soprattutto se la nave trasporta un carico di componenti meccanici ed elettronici o molte persone.

Come si diventa un vigile del fuoco?

La prima differenza che occorre fare è tra vigile del fuoco e vigile del fuoco volontario.

L’ufficio dove dovrete andare è l’Area I della Direzione Centrale per gli Affari Generali. Per quanto riguarda il requisito minimo del titolo di studio, per diventare un pompiere dovrete avere il titolo di licenza media inferiore.

Per il concorso, invece, sono richiesti di solito la cittadinanza italiana, una regolare condotta civile e morale, la fedina penale pulita, il certificato di buona salute, la patente dell’auto, il godimento dei diritti politici. Nel 2015, invece, grazie alla direttiva 207, è stata abolita l’altezza minima per entrare nel corpo dei vigili del fuoco.

In fase medica, inoltre, saranno accertati anche i requisiti fisico-psichici. A questi fa fede il decreto ministeriale dell’11 marzo del 2008, il n. 78, che specifica i requisiti e determina le caratteristiche di ogni pompiere.

Infine, per presentare la richiesta di ammissione, è importante che la persona non sia mai stata destituita o dispensata da un impiego presso la Pubblica Amministrazione.

C’è un limite di età per diventare pompiere? La risposta è sì. Fino ad oggi, il limite di età entro il quale si può richiedere la qualifica di pompiere è di 30 anni. Tuttavia, per i vigili del fuoco volontari il limite di età è fissato a 37 anni.

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