Tutto quello che bisogna sapere sul curriculum Europass

L’utilizzo del formato Europass per la redazione di curriculum da inviare ai datori di lavoro a cui ci si propone è sempre fonte di dubbi e di perplessità per coloro che si candidano a mansioni professionali nuove. Il formato in questione è stato suggerito e messo a punto dalla Commissione Europea agli inizi del nuovo millennio, allo scopo di proporre uno standard che uniformasse tutti i cv in circolazione in Europa. Eppure, sin dal momento in cui ha esordito, il curriculum Europass è stato fonte di dibattiti, di discussioni e perfino di contestazioni.

Pro e contro

Tra i punti di forza che contraddistinguono questa soluzione c’è il suo carattere ordinato e preciso: il formato Europass consente, infatti, di farsi conoscere attraverso una presentazione ben strutturata, in cui tutte le informazioni sono elencate con un senso logico ben preciso. Quello che per molti è un tratto positivo, però, per altri si rivela un difetto, che rischia di far apparire il cv sin troppo impersonale, al punto che il formato Europass viene considerato addirittura in grado di snaturare lo scopo per il quale i curriculum vengono creati, vale a dire far emergere le caratteristiche specifiche dei candidati. 

Alla ricerca del curriculum perfetto

Insomma, per i detrattori del cv Europass, esso non solo è inutile, ma addirittura controproducente perché impedisce a chi lo redige di spiccare tra i concorrenti e di farsi notare in un mare magnum di curriculum che sono praticamente tutti uguali tra loro. Un approccio di questo genere, comunque, è sin troppo negativo: gli esperti del settore e i recruiter sono concordi nel ritenere che il curriculum in formato Europass non è adatto a tutti i contesti, ma è di sicuro consigliato in molti casi.
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Come è fatto

La rigida formattazione è la caratteristica distintiva del cv in formato Europass, che si distingue da tutti gli altri curriculum (siano essi funzionali o cronologici) proprio per questa peculiarità. Lo si può notare sin dal primo sguardo, dal momento che la grafica rivela un layout preimpostato e basato su colonne: in quella di sinistra sono indicati i nomi delle diverse sezioni e delle relative sottosezioni. Di conseguenza, le informazioni che riguardano il candidato sono concentrate nella parte destra della pagina. In alto ci sono il box al cui interno deve essere collocata la fotografia del candidato e il logo Europass; dopodiché vanno riportati i dati personali, con l’indicazione del nome e del cognome, del numero di telefono, della nazionalità, dell’indirizzo di posta elettronica e della residenza.

Le esperienze professionali

Ovviamente il fulcro di un cv Europass è la sezione dedicata alle esperienze di lavoro precedenti, che è seguita dalla sezione in cui sono riportate le esperienze formative. Quindi posono essere indicate anche la conoscenza di lingue straniere, le competenze informatiche e le cosiddette soft skills, dalle abilità organizzative alle capacità comunicative. La massima precisione è richiesta per l’elenco delle esperienze professionali, che vanno riportate in ordine cronologico: per ognuna di esse vanno specificati il settore di attività, il datore di lavoro e le responsabilità più rilevanti che sono state ricoperte nel corso della mansione. Non esistono criteri di riferimento per l’indicazione delle competenze da elencare sotto le esperienze, se non per le lingue, per le quali si deve tenere conto della classificazione standard prevista dal Quadro Comune Europeo delle Lingue.

Quando è necessario il cv Europass

Il curriculum in formato Europass, dunque, presuppone un layout a colonne a causa del quale risulta limitato lo spazio orizzontale in cui vanno specificate le informazioni personali; tale struttura, però, determina al tempo stesso una dilatazione in senso verticale, che contribuisce alla sensazione di una quantità superiore di dati, proprio perché essi sono molto concentrati in poco spazio. Di conseguenza, tale formato è raccomandato per coloro che possono inserire in un curriculum un numero di esperienze formative e professionali limitato: se si usasse un foglio normale, lo spazio inferiore della pagina rimarrebbe vuoto, e si avrebbe l’impressione di un curriculum scarno.

Quando inviarlo

Partendo dal presupposto che è sempre meglio tenere pronta a disposizione una copia del curriculum in formato europeo, è bene evitare di farvi eccessivo affidamento: insomma, esso deve essere inviato solo quando ciò è richiesto in modo esplicito. Non tutte le aziende ne fanno espressa domanda, ma in alcuni casi il formato Europass è imprescindibile: per esempio con le società di formazione, ma anche quando ci si candida per enti accademici o per enti pubblici. Insomma, il curriculum Europass si dimostra perfetto in tutte quelle circostanze in cui i cv vengono raccolti in vista dell’assegnazione di incarichi o per concorsi, quando è utile poter contare su una trattazione ben strutturata e ordinata cronologicamente delle informazioni relative ai vari candidati. Sarebbe opportuno evitare il ricorso al cv Europass, invece, quando ci si candida in modo spontaneo a un posto di lavoro. 

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