Ricorso contro la trattenuta mensile, del 2,5% sulla retribuzione dei dipendenti pubblici
Lavorate nel Pubblico Impiego? Sei un dipendente pubblico o statale? Lavori nella Scuola: insegnanti-docenti. Fai ricorso contro la trattenuta illegittima del 2,5% sulla tua retribuzione mensile.
Sei stato assunto dopo il 31 dicembre del 2000?
Guarda la tua Busta Paga e fai ricorso.
Probabilmente noterai tra le varie voci la seguente: ABBATTIMENTO FIGURATIVO TFR € 32,00
Naturalmente l’abbattimento figurativo TFR varia a seconda della categoria che il dipendente pubblico o statale riveste nell’ente pubblico di appartenenza.
Per esempio:
Cat. A;
Cat. B;
Cat. C;
Cat. D e via discorrendo.
Stesso discorso vale per chi lavora nelle Forze Armate o nella Scuola.
Praticamente questo abbattimento sarebbe la c.d. trattenuta del 2,5% sulla retribuzione mensile dei dipendenti pubblici che, contribuisce a comporre il fondo di previdenza dell’Inps – ex Inpdap e di essa deve farsi carico il datore di lavoro cioè la Pubblica Amministrazione, senza alcuna distinzione rispetto a quanto accade nel settore privato in forza del d.p.c.m. del 20 dicembre 1999.
Invece molte Amministrazioni continuano a porre a carico del pubblico dipendente, questa trattenuta di circa €uro 32 mensili.
Quindi i dipendenti pubblici promuovendo ricorso, attraverso il nostro servizio di consulenza legale online, posso innanzitutto recuperare la somma di € 2000 per gli anni passati (dal 2010 al 2016) e poi vedersi aumentare il proprio stipendio mensile della stessa somma trattenuta fin d’ora in busta paga (pari al 2,5% della retribuzione lorda mensile).
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Con la sentenza numero 232/2012, la Corte costituzionale ha chiarito che, con il passaggio alla regolamentazione civilistica del trattamento di fine rapporto, l’indennità spettante ai dipendenti pubblici non è più calcolata considerando il 9,6% dell’80% della retribuzione, di cui il 7,2% a carico della pubblica amministrazione di appartenenza e il 2,5% a carico del dipendente. Il TFR tuttavia, è già da diversi anni calcolato sul 6,91% della predetta percentuale ed è posto interamente a carico del datore di lavoro e non dei dipendenti pubblici.
Nonostante ciò, numerosi sono gli enti pubblici che hanno continuato ad applicare il prelievo del 2,5% sulla busta paga dei dipendenti, come se nulla fosse accaduto.
A suffragio ti tale orientamento e conferma della precedente pronunzia, la Corte Costituzionale è nuovamente intervenuta con la sentenza del 28 ottobre 2014 numero 244.
Anche il Tribunale di Milano ha, accertato l’illegittimità della trattenuta retributiva pari al 2,5% della retribuzione lorda mensile per i dipendenti pubblici ricorrenti del Comune di Trezzano Sul Naviglio e, ha condannato il Comune, datore di lavoro, per il periodo dal 03/12/2010 al 03/12/2015 (secondo chiaramente la domanda proposta) a versare#rimborsare#restituire le somme illegittimamente trattenute. Parliamo di €uri 2.00,00.
In tal senso anche le pronunzie del Tribunale di Salerno e di Roma e quello di Treviso, hanno sposato tale orientamento giurisprudenziale.
Alla luce di queste premesse e attraverso la Convenzione stipulata dai gestori di questo sito con tre Studi Legali e di cui possono beneficiare tutti coloro i quali lavorano nel Pubblico Impiego, è possibile raccogliere le adesioni per poter ricorrere, avverso la propria amministrazione datrice di lavoro, e recuperare la somma di € 2000,00 oltre rivalutazione monetaria ed interessi legali maturati.
consulenzalegale@dipendentipubblici.eu/
Le consulenze legali sono a pagamento: i costi variano dalla somma di € 20 in su.
Fonte: Art. 3 e 36 della Costituzione Italiana – Cass.232/2012 e 244/2014 – Art. 2120 c.c. – Art. 45 D.Lgs. n. 165/2001.