Scarpe infortunistiche, come sceglierle?

Le scarpe antinfortunistiche sono delle calzature specifiche per uso professionale e rientrano nell’ambito dei cosiddetti DPI, acronimo con cui si indicano i Dispositivi di Protezione Individuale.

Le scarpe come Dispositivo di Protezione Individuale

I Dispositivi di Protezione Individuale sono degli articoli che devono essere necessariamente utilizzati dal lavoratore per poter operare senza rischi e nel pieno rispetto delle normative che disciplinano la sicurezza lavoro, ed essi variano ovviamente in relazione al tipo di attività che viene svolta.

Le scarpe delle migliori scarpe antinfortunistiche alte è una delle azioni più importanti quando ci si vuole attrezzare nel migliore dei modi per lavorare. Sono richieste per lo svolgimento di molte attività; soprattutto nel mondo dell’industria, dello stoccaggio, dell’edilizia.

Non bisogna inoltre trascurare il fatto che quella delle scarpe antinfortunistiche è una categoria piuttosto ampia. Queste calzature possono presentare diverse peculiarità, di conseguenza per lo svolgimento di determinate attività professionali ne sono richiesti specifici modelli.

La classificazione delle scarpe antinfortunistiche

Le scarpe antinfortunistiche sono distinte in 3 macro categorie identificate con le lettere S, P e O.

I modelli della categoria O sono quelli tecnicamente più semplici, trattandosi infatti di scarpe basse senza puntale prive di capacità di anti perforazione, mentre quelli delle categorie S e P devono presentare requisiti più rigorosi. Come un’altezza minima della tomaia e determinati livelli di resistenza agli urti. Nello specifico, le scarpe della categoria P devono saper resistere a 100 J, mentre quelle della categoria S esattamente al doppio, dunque a 200 J.

Le scarpe antinfortunistiche di categoria S, le quali sono regolamentate dalla norma EN ISO 20345, sono distinte in ulteriori sottocategorie, ognuna delle quali si rivolge a contesti lavorativi che presentano dei rischi specifici.

Le scarpe SB sono dei modelli resistenti agli idrocarburi privi di suola antiscivolo, quelle della sottocategoria S1P SRC, particolarmente diffuse in Italia, assicurano una protezione poliedrica di tipo antiscivolo, antiurto e anti perforazione, seguono tutti gli altri modelli di tipo SRC.

Le scarpe S1 SRC sono antiscivolo e sono munite di puntale contro lo schiacciamento, ma prive di lamina anti perforazione, le S2 SRC sono dei modelli idrorepellenti e antiscivolo, le S3 SRC sono anti perforazione, antiscivolo e antishock, quindi in grado di attenuare i traumi dovuti agli impatti con del piede con il suolo, le S4 SRC sono specifiche per l’immersione in acqua e sono, allo stesso tempo, antiurto e antiscivolo, anche le S5 SRC sono adatte all’immersione, ma hanno una forma a stivale e sono dotate anche di lamina anti perforazione.

Altri aspetti da considerare durante la scelta

Nel momento in cui si acquistano delle scarpe antinfortunistiche bisogna dunque controllare il relativo codice di classificazione, per essere certi del fatto che garantiscano una protezione coerente con il tipo di attività lavorativa che dovrà essere svolta; è in tutti i casi indispensabile, inoltre, il marchio di conformità europea CE.

Al di là degli aspetti tecnici, è senza dubbio importante che le scarpe antinfortunistiche sappiano garantire un buon comfort, dovendo essere indossate per lunghe ore durante lo svolgimento di un’attività lavorativa.

Molto importante è, inoltre, che le calzature riescano a far convivere con la robustezza anche la dovuta leggerezza: dei modelli dalla struttura troppo pesante potrebbero infatti risultare un po’ fastidiosi durante l’effettuazione del lavoro e potrebbero accentuare la sensazione di affaticamento.

I materiali di realizzazione

Le caratteristiche delle scarpe antinfortunistiche sono strettamente correlate al tipo di materiali adoperati per la loro realizzazione, scopriamo subito, dunque, quali sono quelli più comuni.

Per la produzione della suola è molto frequente il ricorso alla gomma, materiale noto per la sua capacità di resistenza agli urti, oppure al poliuretano. Grazie alla sua robustezza, questo materiale si rivela particolarmente adatto a riparare il piede dalla caduta di oggetti.

Un’altra parte molto importante delle calzature è la tomaia, ovvero la superficie laterale e superiore delle medesime. Per la sua realizzazione, si fa ricorso principalmente alla pelle, scamosciata soprattutto per quel che riguarda i modelli estivi, alla microfibra, materiale molto valido in quanto traspirante e leggero, e al goretex, leggero e idrorepellente.

Merita la dovuta attenzione anche il puntale, essendo una parte della calzatura che necessita di particolare protezione. In molte occasioni si fa ricorso, per la sua realizzazione, all’acciaio, un metallo assolutamente iconico quanto a capacità di resistenza agli urti. Altri materiali interessanti sono il kevlar, robusto ma allo stesso tempo ben flessibile, e le miscele polimeriche.

Anche la scelta dei materiali di realizzazione, dunque, dipendono dal tipo di calzatura che si sta cercando e dai livelli di protezione che dev’essere in grado di garantire.

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