L’osteopatia può sicuramente aiutare a gestire il dolore del mal di schiena soprattutto perché l’ernia molto spesso è un capro espiatorio: può essere una delle cause di mal di schiena ma non sempre è la causa. Tecnicamente, “ernia” in medicina si riferisce a qualsiasi cosa che protrude oltre una zona di confinamento, ma quando si parla di ernia del disco si fa riferimento al parziale o totale cedimento dell’integrità strutturale del disco intervertebrale, che uscendo dai suoi confini anatomici induce la compressione di una struttura nervosa. Solo il 2% delle ernie sono sintomatiche: la maggior parte delle volte la compressione delle strutture nervose è dovuta all’edema (gonfiore locale causato da infiammazione) o dalla compressione cuniculare (restringimento del foro o passaggio del nervo es. foro di coniugazione).
Le condizioni del disco intervetebrale dipendono molto dallo stile di vita, ovvero dallo stress a cui lo si sottopone: assumere posizioni sbagliate al lavoro o anche a riposo, nel corso degli anni, può causarne una degenerazione. La postura “scorretta” accelera i processi degenerativi naturali provocando una diminuzione dello spessore verticale, un aumento della fibrosità e il fallimento delle funzioni ammortizzanti del disco. Lo stesso meccanismo di degenerazione può essere innescato da traumi, ma anche da un sistema muscolare debole o in disequilibrio.
Al di là dell’osteopatia, che è sicuramente importante per “sbloccare” la situazione, l’approccio conservativo più potente che io conosca è la prevenzione, ossia limitare il più possibile i fattori di rischio (vita sedentaria, carichi eccessivi, posture scorrette) e praticare una buona ginnastica posturale per compensare le “storture” che la vita quotidiana ci impone.