CLIMA NEGLI UFFICI DI LAVORO – CLIMATTIZZATORI SEMPRE ACCESI IN ESTATE E TERMOSIFONI MAL FUNZIONANTI IN INVERNO?
Col freddo siberiano di inverno e con il caldo estivo che tempesta l’Italia da nord a sud ci si chiede quale è la temperatura nei luoghi di lavoro?
La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori.
Nel giudizio sulla temperatura adeguata per i lavoratori, si deve tener conto dell’influenza che può esercitare il grado di umidità e il movimento della dell’aria.
Nei luoghi di lavoro chiusi è necessario che i dipendenti dispongono di aria salubre in quantità sufficiente ottenuta sia con aperture naturali che con impianti di areazione ad hoc.
Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell’aria o di ventilazione meccanica questi, devono funzionare in modo che il dipendente, il lavoratore, non sia esposto a correnti di aria fastidiosa.
Le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere da evitare un soleggiamento eccessivo dei luoghi di lavoro.
Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti costantemente in buone condizioni di pulizia e di efficienza.
Quando il datore di lavoro valuta non conveniente modificare la temperatura di tutto l’ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori dipendenti contro le temperature troppo basse o troppo alte mediante misure tecniche localizzate o mezzi personali di protezione.
AMBIENTE DI LAVORO – SICUREZZA
Gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro e qualsiasi opera e struttura presente nel luogo di lavoro devono essere stabili e possedere una solidità che corrisponda al loro tipo d’impiego ed alle caratteristiche ambientali. Gli stessi requisiti si adottano per le manutenzioni.
Il datore di lavoro deve obbligatoriamente mantenere gli ambienti di lavoro facendo eseguire la pulizia fuori dall’orario di lavoro e in modo da ridurre al minimo il sollevamento della polvere dell’ambiente. Se non è possibile farlo fuori dall’orario di lavoro??
Ogni lavoratore occupato in ciascun ambiente deve disporre di una superficie di almeno 2 metri quadri, senza contare i mobili, macchine ed impianti fissi.
Lo spazio destinato al lavoratore nel posto di lavoro deve essere tale da consentire il normale movimento della persona in relazione al lavoro da compiere.
Per i locali destinati a uffici i limiti di altezza sono quelli individuati dalla normativa urbanistica vigente.
E’ vietato adibire a lavori continuativi, locali chiusi, che non rispondono a queste condizioni:
- essere ben difesi dagli agenti atmosferici e provvisti di un isolamento termico e acustico sufficiente;
- avere aperture sufficienti per un rapido ricambio di aria;
- essere ben asciutti e ben difesi contro l’umidità;
- avere le superfici dei pavimenti, delle pareti, dei soffitti tali da poter essere pulite e deterse per ottenere condizioni igieniche adeguate
CHE FARE SE IL COLLEGA LASCIA SEMPRE ACCESO IL CONDIZIONATORE?
Suggeriamo sempre di fare un buon uso e mai un abuso del condizionatore d’aria.
Impiegati pubblici, in questo caso dovreste inviare una mail di lamentale al vostro Dirigente o Posizione Apicale per far rispettare l’articolo 9 del D.P.R. 303/1956.
Aerazione dei luoghi di lavoro chiusi
L’articolo 9 del decreto D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303 -Norme generali per l’igiene del lavoro recita che:
1. Nei luoghi di lavoro chiusi, è necessario far sì che tenendo conto dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici ai quali sono sottoposti i lavoratori, essi dispongano di aria salubre in quantità sufficiente anche ottenuta con impianti di areazione (4/g).
2. Se viene utilizzato un impianto di aerazione, esso deve essere sempre mantenuto funzionante.
Ogni eventuale guasto deve essere segnalato da un sistema di controllo, quando ciò è necessario per salvaguardare la salute dei lavoratori.
3. Se sono utilizzati impianti di condizionamento dell’aria o di ventilazione meccanica, essi devono funzionare in modo che i lavoratori non siano esposti a correnti d’aria fastidiosa.
4. Qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente (4/e) (4/cost).
Le malattie causate dai condizionatori d’aria
Esistono molte malattie che possono essere trasmesse da un condizionatore sporco. Se non si effettua una corretta manutenzione degli impianti aeraulici i rischi non si limitano al “semplice fastidio”. In caso di soggetti a rischio o, peggio, una sfortunata concatenazione di cause, si può arrivare anche alla morte.
Ecco un sommario elenco delle patologie da aria condizionata che si possono verificare nel tuo edificio:
- arresto cardiovascolatorio;
- congiuntivite;
- faringite e tonsillite;
- laringite;
- polmonite;
- nevralgia ;
- rinite;
- sinusite.
Blogger & Copywriter Daniele Giammarelli