FUNZIONARI PUBBLICI APICALI AGLI ARRESTI

Appalti da 350 mln da Nord a Sud – Arrestati funzionari e imprenditori tra Catania, Roma e Milano

La corruzione e la concussione nei pubblici uffici dilaga. Si salvi chi può.

E l’Anac?

La Dia di Catania sta eseguendo misure cautelari nel capoluogo etneo, a Roma e Milano nei confronti di funzionari pubblici, con ruolo apicale, del Comune ed imprenditori impegnati nel settore Ecologia e Ambiente indagati per reati contro la Pubblica amministrazione. Al centro delle indagini, dirette dal capo centro Dia Renato Panvino e coordinate dal procuratore Carmelo Zuccaro, l’affidamento di un appalto dell’importo complessivo di 350 milioni di euro suddivisi in tre anni.

Sono sei le persone indagate, tra destinatarie di ordine di arresto e misure interdittive, nell’ambito dell’inchiesta ‘Garbage Affair’ della Dia di Catania. Sono quattro funzionari e dirigenti del settore Ecologia e della Ragioneria generale del Comune di Catania, che avrebbero garantito pagamenti veloci e omesso i controlli, e di due imprenditori romani vicini alla Ecocar, l’azienda che per conto dell’amministrazione ha gestito in regime di ‘prorogatio’ la raccolta dei rifiuti.  I reati ipotizzati a vario titolo sono corruzione e peculato. Al vaglio della Procura distrettuale c’è la posizione di una settimana persona. Nell’abitazione di uno degli indagati la Dia ha sequestrato oltre 20 mila euro in contanti. Al centro dell’inchiesta, l’appalto da 346 milioni di euro bandito dal comune di Catania per la raccolta dei rifiuti, la cui gara per tre volte è andata deserta, ‘costringendo’ l’amministrazione a prorogare il servizio, per un costo di circa 100 mila euro al giorno.

Il Personale della Dia ha eseguito perquisizioni nelle casa e nei luoghi di lavoro degli indagati a Catania, Milano e Roma.
Nel capoluogo etneo controlli sono stati eseguiti anche in uffici del Comune.

Chi è la DIA e cosa fa?

La Direzione Investigativa Antimafia (D.I.A.), istituita nell’ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza con l’art. 3 del D.L. 345 del 1991 (ora art. 108 del D.Lgs. 159 del 2011) , è un organismo investigativo con competenza mono -funzionale, composta da personale specializzato a provenienza interforze, con il compito esclusivo di assicurare lo svolgimento, in forma coordinata, delle attività di investigazione preventiva attinenti alla criminalità organizzata, nonché di effettuare indagini di polizia giudiziaria relative esclusivamente a delitti di associazione mafiosa o comunque ricollegabili all’associazione medesima.

Chi è al Vertice della DIA?

Al vertice della D.I.A. è preposto un Direttore, scelto a rotazione tra i Dirigenti della Polizia di Stato e gli Ufficiali Generali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo della Guardia di Finanza, che abbiano maturato specifica esperienza nel settore della lotta alla criminalità organizzata. Per l’esercizio delle sue funzioni lo stesso si avvale della collaborazione di due Vice Direttori – ad uno dei quali è anche affidata la funzione Vicaria – che hanno il compito di sovrintendere rispettivamente alle attività operative ed a quelle amministrative.

Come si compone la struttura centrale della DIA?

La struttura centrale di supporto si compone di una Divisione di Gabinetto, tre Reparti, rispettivamente deputati alle ”Investigazioni preventive”, ”Investigazioni giudiziarie” e “Relazioni internazionali ai fini investigativi”, e sette Uffici. La D.I.A., che per l’assolvimento dei propri compiti opera in stretto collegamento con le forze di polizia, si avvale anche di un’articolazione periferica, strutturata su dodici Centri Operativi e nove Sezioni distaccate che, attraverso una ripartizione definita, hanno competenza sull’intero territorio nazionale.
Tra gli obiettivi strategici perseguiti, assume particolare rilievo per la sua attualità quello del contrasto alla forza economico-finanziaria della criminalità organizzata, che viene sviluppato con più strumenti ed in diverse fasi.

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