Scienze Giuridiche e Scuola Secondaria di II° – Posti all’Osso per i Futuri Insegnanti
Quando si dice che il sistema scolastico alla fonte va riformato significa appunto evitare disuguaglianze nell’ambito di accesso al lavoro dell’insegnamento.
Naturalmente mi riferisco a quella porzione di persone, laureate in giurisprudenza, che vorrebbero abilitarsi, superando un concorso pubblico, per poi insegnare nella scuola secondaria di secondo grado le materie di pertinenza: diritto, scienze delle finanze, economia.
Non si fa riferimento a quelli più fortunati, cioè coloro i quali hanno già svolto 36 mesi di servizi con supplenze varie – per loro la strada è più semplice perché prima entrano loro nella scuola poi i vincitori di concorso.
Immaginate che in alcune regioni, le scuole non sono ancora arrivate a chiamare i docenti di diritto del precedente concorso cattedre.
Pertanto si suppone che i posti messi a concorso per la classe di concorso A46 – Scienze Giuridiche per l’anno 2019, mese annunciato dal Ministro dicembre, saranno veramente pochi.
Si rammenta inoltre che in alcune località i rispettivi Usp hanno anche proclamato esuberi. Si vocifera che in Puglia si parla di ben 6.000 esuberi per la classe di concorso A-46 Scienze Giuridiche.
Ecco allora come tanta fatica, tanto studio, rincorsa per accreditarsi i 24 CFU, rincorsa per integrare gli esami di statistica, economia/politica aziendale e altri, in base al proprio piano di studi e dall’anno accademico di laurea, vede la sua speranza utopica nel concorso scuola 2019.

Da non sottovalutare sono gli sforzi economici che i nostri laureati in legge sostengono non solo per laurearsi ma anche per rincorrere gli ulteriori titoli richiesti dal folle susseguirsi di normative, leggi, circolari del Miur, rimandi a note esplicative: chi più ne ha, ne metta!!