Disciplina BUONI PASTO – Dirigenti / Personale dipendente




AUTONOMIA DEL DIRIGENTE PUBBLICO

Il personale dipendente pubblico con qualifica di dirigente, secondo le norme del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro, comparto pubblico -Enti Locali – può auto-responsabilizzarsi e quindi fissare in totale autonomia e libertà (come se fosse un privato imprenditore) il suo orario di lavoro in relazione ai compiti ed agli obiettivi affidatigli (-).

Tale principio vale anche con riferimento alla disciplina dei buoni pasto; infatti, a tal fine, occorre tenere conto delle indicazioni contenute sia nell’art.33 sia nell’art.34 del CCNL del 23.12.1999, in virtù delle quali il titolo al buono pasto del dirigente sussiste solo nei casi in cui presti servizio anche nelle ore pomeridiane.

I dirigenti hanno titolo ai buoni pasto “secondo le direttive adottate dai singoli enti” ovvero secondo il CCNL.

Pertanto attraverso le singole direttive il singolo ente si organizza in modo da tenere conto sia delle proprie esigenze organizzative da soddisfare sia delle risorse a tal fine disponibili. 

http://www.aranagenzia.it/index.php/orientamenti-applicativi/aree-dirgenziali/area-ii-regioni-ed-autonomie-locali/7101-area-ii-buoni-pasto/2691-aii52orientamentiapplicativi

Adesso proviamo a fare un esempio: se un dirigente in un anno, nella sua autonomia in materia di orario di lavoro, prende servizio alle ore 11:00 di ogni giorno con pausa e ripresa lavorativa nelle ore pomeridiane, costerebbe in più l’anno dagli €uro 1.100,00 agli €uri 1.680,00) (a seconda dei pomeriggi che rientra) solo a titolo di buoni pasto, oltre il salario di spettanza ed accessorio.

Mentre tutti gli altri dipendenti di categoria inferiore che hanno orario di lavoro 07:30 – 14:00 non potrebbero mai e poi mai accedere a questa alternativa, se non attraverso gli istituti dei permessi, ma spesso da recuperare e, senza buono pasto.

Ma vi è di più: l’orario di lavoro che i dirigenti e responsabili apicali degli Enti Locali effettuano durante l’anno, ha importanza “anche ai fini della valutazione annuale del dirigente e dell’erogazione della retribuzione di risultato”. Quindi se resta anche nelle ore pomeridiane sempre o spesso oltre al buono pasto (indipendentemente da cosa fa) avrà 110 e lode… Indipendentemente da cosa ha prodotto?

Il tema della PRODUTTIVITA’ nel pubblico impiego, commisurato a criteri, tempi, metodi, pesi, misurazione effettivi che, hanno un nesso causale con la pratica e quotidiana giornata lavorativa quando verrà mai centrato piuttosto che considerarlo come attualmente disciplinato?

 

 




Lascia un commento