Contratti dipendenti pubblici – La forestale tutt’uno con i carabinieri

Si continuano a sparare bolle di sapone sul pubblico impiego e i Contratti restano fermi a 10 anni fa

 

Che il corpo forestale si inglobi col corpo dei carabinieri non può che farci felici.

Trattasi di semplice riorganizzazione di personale funzioni e compiti.

Come sta non avvenendo con le ex province divenute oggi città metropolitane: dove ci sono uffici con annesso personale che non sanno ancora se le funzioni sempre espletate oggi spettano ancora a loro o meno – e si resta nel limbo – nel senso che quella funzione che prima era della provincia oggi passa alla regione o no?  Nelle more c’è una vacatio lavoro ?

Ritornando all’accorpamento della forestale con i carabinieri……..
Ma quando sull’Ansa si legge che:<<i contratti pubblici sono fermi da 7 anni>>….  Direi che sono fermi sicuramente da 10 anni e forse anche più. Ma chiedo cosa centra questo con l’accorpamento forestale e carabinieri?

Vogliamo dire a questo Governo, che l’aumento contrattuale deve al più presto concretizzarsi indipendentemente dalle riorganizzazioni. La dignità lavorativa ed economica dei dipendenti pubblici e statali non può più subire arresti del genere.

LA SPEREQUAZIONE STIPENDIALE NEL COMPARTO PUBBLICO

Semmai vogliate colpire il vero spreco nella Pubblica Amministrazione bisogna abbassare i seguenti stipendi pubblici dei seguenti dipendenti statali:

  1. Dirigenti; (obbligandoli anche ad avere un orario lavorativo non free ma di concerti col personale che dovrebbe gestire); € 45.000,00 annue;
  2. Direttori Generali:  circa € 110.000,oo annue
  3. Segretari Comunali: circa € 110.000,oo annue

N.B. Invece tutti gli altri dipendenti pubblici, come quelli degli enti locali, prendono uno stipendio annuo che va dai  € 19.000,00 a € 26000,00 –  dipende dalle categorie.

Per esempio parlando degli enti locali, un dipendente pubblico di categoria C ha un reddito annuo di max € 21.000,00, quello di categoria D dai 22.000,00 ai 26.000,00, un dipendente pubblico di categoria A e B (cd. uscieri, jolly, porta carte – anche se ormai siamo in digitale e la carta deve sparire – faccendieri vari) percepisce un reddito avvolte anche maggiore della categoria C ma dipende dai casi e dai trattamenti e che comunque ammonta orientativamente a € 17000,00.

Tutto ciò premesso è palese ed accecante la sperequazione stipendiale del personale dipendente pubblico. Non si riesce a capire come dipendenti del pubblico impiego percepiscono uno stipendio annuo 5 volte di più rispetto ad un altro. Saranno dei geni.

Per non parlare poi della fantomatica meritocrazia. Gli esempi sono uno su mille. Un ago nel pagliaio. Sarebbe più opportuno parlare di quanto si è forti come raccomandazione – sono numerosissimi i casi di ingiustizia nel pubblico impiego: il dipendente x viene valutato 100 il dipendente y 40 il dipendente k 35. Ma in realtà non è così.

Basta fare questo ragionamento. Se il dirigente ha raggiunto gli obiettivi percepisce una bella botta di soldi, mentre i dipendenti di cui prima x, y e k  rimarranno con quella valutazione 100-40-35 con un briciolo di soldi chiamata Produttività –

Altra sperequazione della Pubblica Amministrazione è la PRODUTTIVITA’.

La prima ingiustizia sta nel fatto che la somma percepita varia da ente a ente. Quindi ci sono enti di serie A di serie B e così via..

BASTA DIRE CHE ……. Gli enti locali dispongono di ampio potere discrezionale nella definizione di alcune indennità, quelle a tipologia variabile, seppure «nell’ambito delle risorse disponibili e nel rispetto della capacità di spesa» del Comune, concetto abbastanza vago e di interpretazione contrastante. Ciascuna amministrazioni può applicare, per esempio, una maggiorazione della retribuzione di posizione fino al 50 per cento del suo ammontare. Inoltre al segretario comunale viene di norma riconosciuto un compenso annuo “di risultato” correlato al conseguimento degli obiettivi assegnati, che può arrivare fino al 10 per cento del monte salari.

(a proposito di segretari comunali: ma non dovevano scomparire e trasformarli in manager della PA –  forse aumentando sempre più il loro stipendio?)

Non solo. I dirigenti (questa è la qualifica) cui vengono conferite le funzioni aggiuntive di direttore generale beneficiano di un ulteriore, specifico compenso, la cui misura è determinata dall’ente (sempre nel rispetto eccetera) secondo propri criteri discrezionali.

Il segretario ha pure la competenza di rogito quale ufficiale rogante (una sorta di notaio fatto in casa per contratti del Comune, autentica scritture private e così via) per svolgere la quale incamera i diritti di segreteria che, nel loro ammontare globale, non possono superare il terzo dello stipendio in godimento. Infine vi sono le indennità di convenzione e di supplenza a scavalco.

Dal cumulo di tutte le voci qui indicate si deduce che se il segretario di prima nomina di fascia C operante in un solo comune (fino a tre mila residenti) si deve “accontentare” di una busta paga con modeste indennità accessorie, che nel totale si aggira intorno a 50 mila euro l’anno. I colleghi di fascia B e A guadagnano molto di più: 60, 80 e anche 90 mila euro, fino a superare largamente i cento (vedi Tolmezzo, Gemona e Tavagnacco)  quando a ll’incarico principale (con diritti di segreteria) si affianca quello di direttore generale. Il caso di Udine, comune capoluogo di provincia, fa storia a sé: il segretario generale si è visto accreditare nel 2012 circa 154 mila euro.

Un altro tema scottante sono LE CONVENZIONI

Convenzioni

Uno dei temi più dibattuti nell’ambito della categoria riguarda le Convenzioni. Alcuni comuni, con l’intento di contenere il peso degli oneri contrattuali del segretario, si accordano tra loro per fruire dei suoi servigi “in condominio”, suddividendosi così la spesa. In tali casi il dirigente è chiamato a fornire le proprie prestazioni in più sedi. Nella nostra provincia (come si può rilevare scorrendo l’elenco dei conferimenti) si arriva fino al cumulo di quattro titolarità, ma si potrebbe andare anche oltre in quanto la legge non pone limiti al riguardo. Ecco perché taluno parla di “convenzioni selvagge”.

Il segretario “convenzionato” beneficia di una maggiorazione del 25 per cento della retribuzione complessiva, che si riduce al 15 per cento (ma solo per i primi 60 giorni) nel caso di temporanee supplenze “a scavalco”, che teoricamente (ma spesso non è così) dovrebbero avere durata limitata in attesa dell’assegnazione del titolare.  A tutt’oggi in 14 comuni della provincia le sedi sono vacanti.

Le convenzioni costituiscono iniziative certamente meritorie sotto il profilo della compressione della spesa pubblica (anche se è difficile capire la ratio di un abbinamento tra San Vito di Fagagna e Sauris, o tra Manzano e Arta così come l’assunzione di un segretario di fascia A in comuni minori come Premariacco-Buttrio-Moimacco o Tricesimo-Cassacco o Fagagna-Moruzzo), ma che vanno a incrementare i redditi di chi già lavora a scapito di tanti giovani in vana attesa di occupazione.

C’è poi una domanda che sorge spontanea: se un segretario convenzionato stacanovista riesce a soddisfare, nell’ambito dell’orario di lavoro, le esigenze di tre-quattro comuni, il collega che opera nell’unica sede municipale di cui è titolare (oltre a dolersi per la mancata maggiorazione di stipendio) viene utilizzato al cento per cento delle sue potenzialità?

Allora basta a prenderci in giro.

I commenti sono graditi…….

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2016/07/28/p.a-m5s-renzi-mente-su-coinvolgimento-del-personale_b3251660-bde6-4ce4-a0f4-250deb162ea4.html

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