CONTRATTI COLLETTIVI IRREGOLARI

 IL CNEL AFFERMA CHE GLI ULTIMI CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI SONO IRREGOLARI

Sapevate che i contratti di lavoro collettivi nazionali sono in continuo aumento? Lo afferma la banca dati del CNEL che conta praticamente ben 868 contratti di cui meno della metà possono considerarsi regolari. Lo denuncia il presidente del Cnel, Tiziano Treu che definisce veramente preoccupante questo fenomeno. Trattasi appunto di un fenomeno cheMENO-DIRITTI-CONTRATTI-IRREGOLARI vede uno passo in dietro rispetto ai diritti del lavoratori, infatti i contratti sono siglati al ribasso da associazioni di datori di lavoro non rappresentative con sindacati privi di rappresentanza. Questo significa che su 868 contratti 500 sono irregolari.  Viva i sindacati!!  Eppure i Sindacati costano 13 €uro al mese per dipendente che all’anno fanno ben 156 €uro.

Perché in Italia si gioca al ribasso con i nuovi contratti nazionali del lavoro?

Perché i sindacati, il governo, le associazioni di categoria hanno lo scopo di risparmiare sul costo del lavoro e fare così di fatto concorrenza sleale alle imprese e alle associazioni dei datori di lavoro che si comportano correttamente. Il risparmio sul costo del lavoro è dato da minimi retributivi inferiori anche del 30% rispetto ai contratti del settore più rappresentativi. Altre clausole peggiorative compongono a ribasso i nuovi contratti di lavoro collettivi, come l’assenza della quattordicesima mensilità o la mancanza di misure di welfare aziendale. Il presidente del CNEL, Treu, ha annunciato che il Cnel indicherà con un bollino blu, sul proprio sito, i circa 300 contratti regolari firmati da organizzazioni rappresentative, cioè gli unici con segno positivo degli 868.

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