ABOLITA LA CHIAMATA DIRETTA
“Con l’accordo sindacale, siglato oggi presso gli Uffici del MIUR, già dal prossimo anno scolastico si elimina, così come preannunciato in questi giorni, l’istituto della cosiddetta chiamata diretta dei docenti.
In attesa dell’intervento legislativo di definitiva abrogazione, che è mia intenzione proporre nel primo provvedimento utile, con l’accordo sindacale di oggi si dà attuazione a una precisa previsione del contratto del governo del cambiamento, sostituendo la chiamata diretta, connotata da eccessiva discrezionalità e da profili di inefficienza, con criteri trasparenti e obiettivi di mobilità ed assegnazione dei docenti dagli uffici territoriali agli istituti scolastici”, così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti.
AUTONOMIA SCOLASTICA O MONARCHIA ? Stop alle raccomandazioni
La chiamata diretta consiste nella possibilità del dirigente scolastico, di scegliere all’interno di un ambito territoriale (mobilità), i docenti che a suo giudizio sono i più bravi e meritevoli.
La chiamata diretta trova la sua fonte giuridica nella legge 107/2015. Giova sottolineare che tutte le Organizzazioni Sindacali hanno accettato la trattativa della mobilità, e solo un’organizzazione sindacale non ha accettato.
Dunque dal 2016, la mobilità per tutti i docenti seguirà il principio della chiamata diretta. Le prime operazioni di agosto si sono mostrate una tragedia ovvero un fallimento totale.
Denuncio che il MIUR in queste mesi ha assunto un ruolo autoritario ed unilaterale, emanando senza nessun tipo di confronto le indicazioni operative per la chiamata diretta.
Sicché i Dirigenti, entro la data fissata a livello nazionale dal Miur per ogni ordine di scuola, in coincidenza con la pubblicazione dei movimenti, devono sulla base del PTOF e del PIM (piano di miglioramento), emanare un avviso per i posti disponibili nel quale inserire alcuni (da tre a sei) requisiti che possono anche scegliere da un lungo elenco esemplificativo predisposto dall’ Amministrazione centrale.
I docenti devono inserire attraverso la piattaforma di istanze-online i requisisti posseduti alla data del 30/06/2016 e possono presentare domanda di assegnazione direttamente alla scuola desiderata.
A loro volta i Dirigenti accedendo alla piattaforma informatica osserva e valuta tutti i curriculum presentati da tutti i docenti dell’ambito ed eventualmente può chiedere ai candidati anche un colloquio in presenza o a distanza tramite skype.
Dopo di che il Dirigente formula una proposta di incarico triennale non vincolante, a chi ha presentato domanda e che hanno i requisiti indicati nell’avviso.
I docenti possono accettare o rifiutare la proposta. Qualora un docente rifiutasse la proposta ricevuta, ovvero non ne riceve, la proposta di incarico triennale e la conseguente assegnazione alla scuola verrà direttamente fatta d’ufficio dall’USR di competenza.
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Orbene con la procedura definita dal Miur si confermano i super poteri speciali conferiti ai Dirigenti Scolastici nella scelta dei docenti.
Non vi è dubbio sospettare che con i poteri speciali dei superman dirigenti scolastici, si apriranno orizzonti corruttivi e di abuso di potere e di ufficio.
Tanto è vero che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha lanciato un allarme affermando che la discrezionalità lasciata ai Dirigenti dal Governo Renzi attraverso la legge 107/2015 costituisce una delle procedure scolastiche a maggior rischio corruttivo.
Viva l’Italia. Come mai la moglie di Renzi è stata direttamente chiamata da Firenze e migliaia di docenti si sono dovuti spostare abbandonando la propria famiglia? http://dilei.it/lifestyle/agnese-renzi-torna-a-scuola-da-professoressa-di-ruolo/467085/?ref=libero
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