CHE RAPPORTI CI SONO TRA CONSIGLIO D’EUROPA ED ENTI LOCALI?

Parlare di Consiglio d’Europa non è certo una novità considerato che si tratta della più antica organizzazione intergovernativa politica del continente, ma è certamente utile per capire più in dettaglio le sue origini, le sue finalità, la sua struttura funzionale e i lavori che in tale istituzione vengono svolti soprattutto nella considerazione che il rilevante numero di organizzazioni internazionali esistenti può rendere effettivamente non facile l’esatta individuazione delle funzioni e dei compiti che sono attribuiti a ciascuna di queste organizzazioni.

Per cominciare non sembra superfluo evidenziare che il Consiglio d’Europa è una organizzazione distinta – oltre che dall’Unione europea – anche dal Consiglio europeo ossia la riunione, che si svolge almeno due volte l’anno, dei Capi di Stato e di Governo dei 27 Stati membri dell’Unione europea con la quale vengono prese decisioni destinate ad orientare la politica comunitaria.

La sua costituzione risale all’indomani della Seconda guerra mondiale quando l’Italia unitamente ad altri nove Stati (Belgio, Danimarca, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia) ne decisero la costituzione con il Trattato di Londra del 5 maggio 1949.

 

L’adesione degli altri Stati membri al Consiglio d’Europa è andata di pari passo con lo sviluppo politico dell’Europa tant’è che, già dal 1989, è stato attribuito lo statuto d’invitato speciale a sedici stati dell’Europa centrale, ponendo quindi le prime basi per avviare una cooperazione estesa anche all’Europa centrale e dell’est.

Attualmente il Consiglio d’Europa, che ha sede a Strasburgo in Francia, raggruppa n. 47 paesi ed ha inoltre attribuito lo statuto di osservatore presso il proprio Comitato dei Ministri ad altri 5 Stati quali Santa Sede, Stati Uniti, Canada, Giappone e Messico; godono inoltre dello status di Osservatori presso l’Assemblea parlamentare altri tre paesi non europei (Canada, Messico e Israele ).

Finalità e organizzazione del Consiglio d’Europa

Concretamente l’azione del Consiglio d’Europa si prefigge di elaborare convenzioni e accordi a livello continentale, che costituiscono al base per l’armonizzazione delle legislazioni nei diversi Stati membri; alcuni accordi possono essere ratificati anche da paesi non membri.

Tale azione si svolge alla luce delle finalità del Consiglio d’Europa che, fondamentalmente, risultano essere le seguenti:

– tutelare i diritti dell’uomo e la democrazia parlamentare e garantire il primato del diritto; concludere accordi su scala continentale per armonizzare le pratiche sociali e giuridiche degli stati membri, favorire la consapevolezza dell’identità europea, basata su valori condivisi, che trascendono le diversità culturali.

In tema di finalità del Consiglio d’Europa occorre poi precisare che dal 1989, con il progressivo ampliamento ad est dell’organizzazione, si è aggiunta anche la missione essenziale di essere l’ispiratore – per le democrazie post-comuniste d’Europa- di un modello politico nonché il custode dei diritti dell’uomo; di assistere i paesi dell’Europa centrale e orientale ad attuare e consolidare le riforme politiche, legislative e costituzionali, parallelamente alle ricerche economiche; di fornire competenze in settori quali i diritti dell’uomo, la democrazia locale, l’educazione, la cultura e l’ambiente.

L’organizzazione del Consiglio d’Europa si compone fondamentalmente dai seguenti organi: un Comitato dei ministri; una Assemblea parlamentare; un Congresso dei poteri locali e regionali; un Segretariato generale.

Il Comitato dei ministri è composto da 47 Ministri degli esteri o dai loro rappresentanti permanenti a Strasburgo (Ambasciatori/rappresentanti permanenti), e costituisce l’istanza decisionale dell’Organizzazione.

L’Assemblea parlamentare raggruppa 636 membri (318 titolari e 318 supplenti) provenienti dai 47 parlamenti nazionali e dalle delegazioni di invitati speciali degli Stati candidati all’adesione.

Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa è formato da una Camera dei poteri locali e da una Camera delle regioni;

Il Segretariato generale è composto da circa 1800 funzionari, sotto la Direzione del Segretario Generale. Costituito da alcune Direzioni specializzate nei seguenti settori: affari politici; affari giuridici; diritti dell’uomo; coesione sociale; educazione, cultura e patrimonio, gioventù e sport; amministrazione e logistica.

Le due lingue Ufficiali sono l’inglese e il francese; mentre il tedesco, l’italiano e il russo sono utilizzati come lingue di lavoro. Consiglio d’Europa ed Organizzazioni internazioni non governative

Anche le organizzazioni internazionali non governative (Non governmental organization) partecipano, fin dal 1952, ai lavori del Consiglio d’Europa in funzione consultiva, con una attività che va dalla semplice consultazione alla collaborazione fattiva su specifici progetti; la cooperazione si estende a tutti gli organi della sua struttura: il Comitato dei ministri, l’Assemblea parlamentare, il Congresso dei poteri locali e regionali.

Fra l’altro, il dialogo aperto dal Consiglio d’Europa con le organizzazioni non governative ha consentito al Consiglio d’Europa di conoscere, in modo più capillare, le aspirazioni dei cittadini europei e di pubblicare le proprie attività tramite queste associazioni.

Questa collaborazione, peraltro, proprio recentemente – con un provvedimento del 19 novembre 2003 – si è consolidata in quanto alle organizzazioni non governative è stato concesso lo statuto partecipativo, invece che di quello consultivo prima attribuito.

Riguardo a tale nuovo assetto, il Segretario Generale del Consiglio d’Europa – l’austriaco Walter Schwimmer – nel sito internet dell’Organismo ha sottolineato come il nuovo Statuto accordato alle organizzazioni non governative implica il riconoscimento della loro partecipazione come esperti e partner delle attività del Consiglio ed ha dichiarato come tale evento mette in evidenza l’impegno comune “nella promozione della libertà e dell’indipendenza della società civile in Europa”.

 

Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa

Il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, istituito nel 1994 per sostituire la Conferenza permanente dei poteri locali e regionali d’Europa, è l’organo portavoce degli interessi delle regioni e dei comuni in seno al Consiglio d’Europa e rappresenta uno spazio privilegiato di dialogo entro il quale i rappresentanti dei poteri locali e regionali hanno la possibilità di dibattere problemi comuni e di confrontare le rispettive esperienze.

In effetti l’attività del Congresso è molto estesa e sviluppa anche altri compiti che consistono nel: consigliare il Comitato dei ministri e l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa su tutti gli aspetti legati alla politica locale e regionale; – agire in stretta cooperazione con le organizzazioni nazionali ed internazionali che rappresentano i poteri locali e regionali; – organizzare audizioni e convegni a livello locale e regionale per sensibilizzare l’opinione pubblica, il cui coinvolgimento è essenziale per instaurare una autentica democrazia; – elaborare dei rapporti, paese per paese, sulla situazione della democrazia locale e regionale in tutti gli Stati membri del Consiglio d’Europa e nei paesi candidati all’adesione e controllare, in particolare, l’applicazione dei principi contenuti nella Carta europea dell’autonomia locale; – assistere i nuovi Stati membri dell’organizzazione a svolgere i compiti pratici necessari per l’applicazione di una effettiva autonomia locale e regionale.

Come già anticipato, l’emergere sulla scena europea di nuovi Stati con contesti politici ed economici diversi ha richiesto una revisione e una ridefinizione anche degli obiettivi del Congresso che si sono progressivamente ampliati fino a includere, fra gli altri, iniziative volte a consentire l’effettiva partecipazione dei cittadini alla democrazia, sia a livello locale che a livello regionale; incoraggiare la cooperazione regionale e transfrontaliera a favore della pace, della tolleranza e dello sviluppo sostenibile per la salvaguardia delle regioni nell’interesse delle generazioni future; incoraggiare la creazione delle Euroregioni; osservare le elezioni locali e regionali nei paesi che ne fanno richiesta.

Strutturalmente, il Congresso è composto dalla Camera dei poteri locali e la Camera delle regioni, con un proprio Presidente eletto a turno tra i membri di ogni Camera, ed il cui mandato è di due sessioni ordinarie.

Comitato direttivo della democrazia locale e regionale

E’ un Comitato intergovernativo del Consiglio d’Europa che ha competenza nel campo della democrazia locale e regionale, in quanto provvede ad esaminare tematiche di proprio interesse ed elaborare principi, standard ed orientamenti oltre a seguire l’attuazione delle convenzioni.

In particolare sotto l’autorità del Comitato dei Ministri, il Comitato direttivo della democrazia locale e regionale (CDLR) conduce lavori rivolti ad individuare e raccogliere informazioni sulle migliori prassi (best practice), ossia raggruppa elementi sulle prassi degli Stati membri nei diversi settori di interesse per la democrazia locale e regionale e prepara rapporti tematici su questi argomenti, pervenendo alla formulazione di orientamenti sulle migliori prassi (best practice guidelines).

Una volta individuate le migliori prassi , il Comitato prepara delle bozze di provvedimenti (raccomandazioni e occasionalmente convenzioni) affinchè vengano adottate dal Comitato dei Ministri.

Il Comitato direttivo della democrazia locale e regionale svolge anche una attività di monitoraggio circa l’attuazione degli standard mediante reports sulla struttura e il funzionamento della democrazia locale e regionale negli Stati membri e, a tal fine , realizza anche una attività di promozione degli standard e delle best practice divulgando – attraverso pubblicazioni, seminari ed altro l’insieme dei lavori del Consiglio d’Europa nel settore della democrazia locale e regionale ( il cosiddetto “acquis”).

L’acquis del Consiglio d’Europa è costituito da standards (suddivisi in raccomandazioni e convenzioni) studi, report, ed altro che è possibile trovare sul citato website, seguendo prima il percorso “legal Affairs” e poi quello “local and regional democracy”, per poi giungere alle sottovoci ” legal instruments” e “Publication”.

Si tratta di lavori, peraltro, molto interessanti che spaziano dal settore della finanza locale e della perequazione finanziaria, a quello dei servizi pubblici locali nonché sulle procedure di bilancio. e sono disponibili sia in lingua inglese che francese, quali lingue ufficiali del Consiglio d’Europa.

Per concludere, occorre anche precisare che l’attività del CDLR, nell’anno 2003, si è svolta con l’ausilio di vari Comitati subordinati di esperti per le seguenti materie: Comitato di esperti sulla cooperazione transfrontaliera (LR-CT);- Comitato di esperti sulla finanza locale (LR-FL); – Comitato di esperti sull’assetto ordinamentale delle autonomie locali e regionali (LR- FS);- Comitato di esperti sulla modernizzazione del governo locale e regionale ( LR-MO); Comitato di esperti sull’etica pubblica a livello locale (LR-PE).

E’ evidente che i temi di interesse della finanza locale sono stati fondamentalmente sviluppati nello specifico Comitato che riunisce gli esperti di finanza locale dei vari Stati membri (LR-FL) per essere poi sottoposti alle valutazioni del CDLR.

Per l’anno 2004 la programmazione delle attività del Consiglio d’Europa ha previsto il ricorso a comitati subordinati, fra cui il comitato che -ora- si denomina Comitato di esperti sulla finanza ed i servizi pubblici a livello locale e regionale (Committee of Expert on local and regional finance and public services) che è incaricato di assistere il Comitato direttivo della democrazia locale e regionale nella realizzazione delle attività del proprio settore di appartenenza.

Invece per l’anno 2009, la programmazione prevede il ricorso a n. 3 sottocomitati che sono i seguenti: LR-IC : Committee of Expert on local and regional governement institutions and cooperation;-LR-GG : Committee of Expert in good democratic gevernance at local and regional level; LR-FS : Committee of Expert on local and regional finance and public services.

Gli Stati componenti il Consiglio d’Europa hanno diritto di nominare i membri del Comitato fra esperti con particolare conoscenza nel campo della finanza locale e della gestione finanziaria dei servizi pubblici locali.

Alle riunioni del Comitato di esperti sulla finanza ed i servizi pubblici a livello locale e regionale, sia il Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa sia la Commissione europea possono nominare propri rappresentanti, anche se non hanno il diritto di voto.

Anche l’Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica (Organization for economic co-operation and development – OECD), Agenzie specializzate delle Nazioni Unite e l’Assemblea delle regioni europee (Assembly of european regions – ARE) possono essere invitate alle riunioni, se la loro partecipazione può arricchire il lavoro del Comitato, senza tuttavia il diritto di voto.

Conclusioni

Con queste poche pagine si è cercato di delineare alcuni tratti essenziali del Consiglio d’Europa, sottolineando l’attività svolta nel campo della democrazia locale e regionale e che si è espressa, nel corso degli anni, con numerosi lavori, alcuni dei quali interessano il campo della finanza locale e dei servizi pubblici locali

Proprio ai fini di far meglio conoscere tutti i lavori del Consiglio d’Europa si sono fornite alcune indicazioni circa il sito internet del Consiglio d’Europa.

Copywriter dott.Raffaele Sarnataro

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