Le Mansioni Superiori nel Pubblico Impiego

LE MANSIONI DEL DIPENDENTE PUBBLICO E LA PROGRESSIONE DI CARRIERA

Il pubblico dipendente, prestatore di lavoro, deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o alle mansioni equivalenti nell’ambito dell’area di inquadramento ovvero a quelle corrispondenti alla qualifica superiore che abbia successivamente acquisito tramite procedure selettive.

Attenzione però, tali procedure selettive devono essere conformi ai principi volti all’accertamento della professionalità richiesta e che garantiscono in misura adeguata l’accesso dall’esterno.

Più nel dettaglio: è necessaria un’adeguata pubblicità della selezione e modalità di svolgimento per garantire l’imparzialità e assicurare l’economicità e celerità di espletamento, ricorrendo ove è opportuno, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione. Importante è anche l’adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire. Gli altri principi a cui uniformarsi sono le pari opportunità tra dipendenti pubblici uomini e donne; il decentramento delle procedure di reclutamento (con attenzione ai favoritismi locali e agli orticelli) ….; la composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei all’amministrazione interessata al processo di valorizzazione e, che soprattutto non ricoprano cariche politiche e che non siano rappresentanti sindacali o designati dalle confederazioni ed organizzazioni sindacali o dalle associazioni professionali.

Quando il dipendente pubblico esercita mansioni non corrispondenti alla qualifica di appartenenza non ha diritto ai fini dell’inquadramento del lavoratore ad incarichi dirigenziali.

Con esclusione dei dirigenti e del personale docente della scuola, delle accademie, dei conservatori ed istituti similari, i pubblici impiegati sono inquadrati in tre distinte aree funzionali. Le progressioni all’interno della stessa area avvengono secondo princìpi di selettività in funzione delle qualità culturali e professionali, dell’attività svolta e dei risultati conseguiti attraverso l’attribuzione di fasce di merito.

Le progressioni fra le aeree avvengono tramite concorso pubblico, salvo tutti i beneficiari ante legge brunetta che hanno potuto godere di progressioni orizzontali e verticali con sortilegi in assenza di titoli di studio superiore a quello richiesto per l’accesso del concorso di cui è risultato vincitore l’impiegato.

Le amministrazioni pubbliche possono riservare e destinare al personale interno, una riserva di posti comunque non superiore al 50 per cento di quelli messi a concorso. La valutazione positiva conseguita dal dipendente per almeno tre anni costituisce titolo rilevante ai fini della progressione economica e dell’attribuzione dei posti riservati nei concorsi per l’accesso all’area superiore.

Poi un altro contro è come viene effettuata la valutazione del dipendenti nelle amministrazioni pubbliche (vedi le c.d. pagelle di valutazione o performance ).

Per obiettive esigenze di servizio il prestatore di lavoro può adibire a mansioni proprie della qualifica immediatamente superiore in alcuni casi.

Per esempio nel caso di vacanza di posto in organico, per non più di sei mesi, prorogabili fino a dodici qualora siano state avviate le procedure concorsuali a copertura del posto vacante.

Oppure nel caso in di sostituzione di altro dipendente assente con diritto alla conservazione del posto, con esclusione dell’assenza per ferie, per la durata dell’assenza.

CHE COSA SI INTENDE PER MANSIONI SUPERIORE?

Si intende svolgimento di mansioni superiori soltanto l’attribuzione in modo prevalente, sotto il profilo qualitativo e quantitativo – temporale, dei compiti propri di dette mansioni.

In questi casi il lavoratore ha diritto al trattamento retributivo previsto per la qualifica che temporaneamente riveste.

Se viene utilizzato in dipendente pubblico per esplicare mansioni superiori per sopperire a vacanze dei posti in organico, immediatamente e comunque nel termine massimo di novanta giorni dalla data in cui il dipendente è assegnato alle predette mansioni, devono essere avviate le procedure per copertura dei posti vacanti.

Bene, al di fuori di tali ipotesi, è nulla l’assegnazione del lavoratore a mansioni proprie di una qualifica superiore e il dirigente che ha disposto l’assegnazione risponde personalmente del maggior onere conseguente, se ha agito con dolo o colpa grave.

La giurisprudenza della Corte Costituzionale è unanime nel ritenere che l’articolo 36 della Costituzione è una norma che deve trovare integrale applicazione senza sbarramenti temporali di alcun genere pur nel settore pubblico impiego privatizzato, indi, il dipendente va adeguatamente retribuito per la qualifica corrispondente alla mansione superiore assegnata.