ACQUA MINERALE KILLER

BATTERIO KILLER NELL’ACQUA MINERALE

Ma prima di mettere in commercio le bottiglie di Acqua Minerale c’è il controllo?

Sono otto i lotti interessati dal richiamo, commercializzati con i marchi Cutolo Rionero e Eurospin Blues, entrambi effervescente naturale: i codici da tenere presente sono: LR7248C, LR7249C, LR7250C, LR7251C, LR7252C, LR7253C, LR7254C e LR7255C con date di scadenza al 05/09/2018, 06/09/2018, 07/09/2018, 08/09/2018, 09/09/2018, 10/09/2018, 11/09/2018 e 12/09/2018. Il richiamo riguarda i formati da un litro e mezzo e da litro.

L’eventuale contaminazione con il batterio Pseudomonas aeruginosa può rappresentare un rischio importante per la salute dell’uomo: è un batterio Gram-negativo, diffuso in acqua, suolo e piante.

Ha una buona capacità di sopravvivere in diverse condizioni ambientali, inclusi gli ambienti ospedalieri. Nelle persone sane, P. aeruginosa può occasionalmente colonizzare la pelle, l’orecchio esterno, le vie respiratorie superiori o l’intestino crasso.

Le più importanti infezioni sostenute da P. aeruginosa sono quelle polmonari, setticemie, otiti, infezioni urinarie e oculari, endocarditi e infezioni delle ustioni.

L’Oms mette in guardia in particolare dallo P. aeruginosa resistente agli antibiotici della classe dei carbapenemi.

 

Il patogeno può diventare effettivamente molto pericoloso per la nostra salute, ma non in tutti i casi. Infatti ciò accade se la presenza all’interno dell’acqua è  particolarmente elevata e se il soggetto si trova, in quel momento, in uno stato di immunodepressione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere su Pseudomonas aeruginosa.

Cos’è lo Pseudomonas aeruginosa?
Si tratta di un batterio ubiquitario, Gram negativo, considerato un patogeno opportunista. Presenta una forma abbastanza tipica, quella a bastoncello, che gli consente di viaggiare indisturbato tra i vari tessuti del nostro corpo. Per sopravvivere ha bisogno (quasi sempre) di ossigeno e per questo motivo si trova con molta facilità nel terreno e nell’acqua, amando particolarmente l’ambiente umido. A differenza di quanto si creda, è molto facile essere contagiati da Pseudomonas aeruginosa e, nella maggior parte dei casi, non ci si accorge affatto dell’avvenuto contagio. A un’attenta analisi è infatti possibile rilevarlo in alcune parti del corpo come l’inguine, le ascelle, le feci e i genitali. Tutto ciò senza evidenziare alcun sintomo rilevante.

Tipico negli ospedali
L’infezione da Pseudomonas aeruginosa è considerata nosocomiale,

ovvero si può contrarre con estrema facilità quando si è ricoverati in ospedale. Non a caso è uno dei batteri che si rileva con maggior frequenza nei pazienti che hanno dovuto soggiornare in ospedale almeno una settimana. Generalmente colpisce le persone che presentano immunodepressione, specie a livello di pelle e mucose. Trovandosi con molta probabilità negli ospedali è divenuto un batterio antibiotico-resistente. Grazie a un enzima da lui prodotto e denominato β-lattamasi è in grado di inibire l’azione delle penicilline e delle cefalosporine.



I sintomi di Pseudomonas aeruginosa
Come già accennato, difficilmente provoca sintomi nei soggetti sani, sono colpiti più facilmente i bambini (nei quali provoca dermatiti, otiti e infiammazioni urinarie) e le persone immunodepresse. In questi casi la sintomatologia può essere decisamente più severa portando a polmonite, broncopolmonite, tracheobronchite, uretrite e cistite. Esternamente possono evidenziarsi ulcere simili all’impetigine, otiti e problemi oftalmici (endoftalmite, cheratite batterica). Più raramente si

ossono presentare problemi cardiocircolatori, osteomielite, diarrea ed enterite. Nei casi più gravi si può arrivare a setticemia o meningite.

Le cure per Pseudomonas aeruginosa
Generalmente, una volta identificato il batterio si passa a una terapia antibiotica, essendo la maggior parte della pennicilline e cefalosporine non più utilizzabili si opta per colistina, le cefepime e la ciprofloxacina. Se l’infezione si presenta a livello oculare possono essere adoperati antisettici a uso topico. Nei casi più gravi di infezioni cutanee potrebbe rendersi necessario un intervento chirurgico che asporti il tessuto necrotizzato.

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